Un resoconto dal convegno del Politecnico di Milano, tra sfide culturali, tecnologie emergenti e… cactus da adottare.
Il 29 maggio abbiamo partecipato al convegno “La trasformazione digitale nelle PMI”, organizzato dal Politecnico di Milano. Un’occasione per fare il punto su uno dei temi più attuali e poco esplorati, ovvero il tessuto produttivo italiano delle PMI.
Parliamo di Digital Transformation (DT), ma non solo in termini di tecnologie. La DT è un cambiamento sistemico che riguarda persone, processi e cultura. Non basta “avere un software gestionale”, ma serve un mindset che sia pronto ad affrontare la complessità del cambiamento.
Le PMI rappresentano il cuore dell’economia italiana
Quando citiamo le PMI, non parliamo solo di numeri. Facciamo riferimento a territori, filiere, relazioni umane, capacità di adattarsi e innovare. Le PMI sono il motore diffuso del sistema produttivo italiano: rappresentano la maggior parte delle imprese attive, presidiano settori strategici come manifattura, servizi, commercio e artigianato, e garantiscono occupazione stabile in tutto il Paese, dalle grandi città ai piccoli comuni.
Sono realtà spesso familiari, radicate localmente ma con ambizioni globali. Sono quelle che investono nel capitale umano, nella qualità, nella costruzione di valore nel lungo periodo. E proprio perché sono così capillari e diversificate, la loro trasformazione digitale non è solo un’opportunità: è una necessità sistemica.
Ecco qualche dato che aiuta a capire il peso effettivo delle PMI nell’economia italiana:
- 240.000 PMI attive (il 5% sul totale delle imprese)
- 6,5 milioni di addetti
- 1.757 miliardi di euro di fatturato (su 4.190 totali del settore privato)
- 383 miliardi di valore aggiunto generato
Numeri che danno la misura di quanto sia strategico investire in digitalizzazione, sostenibilità e innovazione. Le PMI non sono una nicchia, ma il sistema nervoso dell’economia italiana. Proprio per questo motivo è fondamentale accompagnarle nella transizione digitale con strumenti adatti, percorsi formativi, cultura dell’innovazione e soluzioni che semplificano, non complicano.
Le spinte alla trasformazione
La transizione digitale delle PMI non è solo un tema di competitività, ma una vera e propria urgenza economica e normativa. Le spinte al cambiamento arrivano da più fronti, tra direttive europee, investimenti strutturali e trasformazioni nel modo di lavorare e fare impresa.
Direttiva NIS2. Entrata in vigore nel gennaio 2023 e con obbligo di recepimento entro ottobre 2024, la Direttiva NIS2 (Network and Information Security) impone nuovi standard di cybersecurity per le imprese considerate “essenziali” e “importanti”, tra cui molte PMI in settori chiave.
Richiede l’adozione di misure tecniche e organizzative per prevenire e gestire incidenti informatici, elevando di fatto il livello minimo di sicurezza digitale in tutta l’UE.
Le PMI coinvolte dovranno adeguarsi con piani di gestione del rischio, sistemi di monitoraggio, formazione del personale e procedure di risposta agli attacchi informatici.
Un obbligo normativo che diventa anche un’opportunità per strutturarsi in modo più solido e consapevole nel digitale.
Il Pacchetto Omnibus e i 200 miliardi stanziati per le PMI. Nel contesto del bilancio europeo 2021–2027, la Commissione Europea ha rafforzato gli strumenti a sostegno delle imprese, con un’attenzione particolare alle PMI.
Il cosiddetto “Pacchetto Omnibus” integra e semplifica l’accesso ai fondi già esistenti, mobilitando risorse per oltre 200 miliardi di euro destinati all’innovazione, alla digitalizzazione, alla transizione ecologica e all’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese.
Questi fondi si articolano attraverso programmi come Horizon Europe, Digital Europe, InvestEU e COSME, e possono supportare concretamente lo sviluppo di nuove tecnologie, la formazione, l’acquisto di strumenti digitali e l’adozione di modelli organizzativi innovativi.
La piattaforma STEP (Strategic Technologies for Europe Platform). Pensata per coordinare e potenziare gli investimenti nelle tecnologie strategiche (come intelligenza artificiale, cloud, semiconduttori, energia pulita), STEP è una piattaforma che intende facilitare l’accesso delle PMI alle filiere industriali del futuro.
Il suo obiettivo è promuovere l’autonomia tecnologica europea e accelerare lo sviluppo industriale sostenibile, anche attraverso l’integrazione con i fondi del PNRR.
PNRR e Next Generation EU. Attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, l’Italia ha destinato una parte rilevante delle risorse europee a digitalizzazione e innovazione.
Molti bandi e misure agevolative sono espressamente rivolti alle PMI, per accompagnarle nell’adozione di strumenti digitali, nella riorganizzazione dei processi e nella crescita delle competenze.
Oltre al quadro normativo e finanziario, anche le dinamiche del lavoro stanno cambiando:
- le nuove modalità di lavoro (ibrido, smart working, lavoro per obiettivi) chiedono strumenti digitali agili
- la sostenibilità ambientale e sociale non è più un’opzione, ma un driver strategico
- la HR Innovation spinge le imprese a ripensare l’employee experience per attrarre e trattenere talenti
- la sicurezza sul lavoro evolve, integrando strumenti digitali per la prevenzione, il monitoraggio e la formazione continua.
In questo scenario, digitalizzarsi non è più una scelta da rimandare: è l’unico modo per restare competitivi, resilienti e rilevanti.
Lo scenario attuale
Il 46% delle PMI adotta un approccio cauto alla digitalizzazione (in molti casi per mancanza di cultura digitale), mentre il 54% invece investe con decisione
Dove si investe?
- 93% software gestionali
- 81% cybersecurity
- 79% data analytics
- 67% cloud
- 41% ecommerce B2B
- 8% AI e AI generativa
Esistono però una serie di ostacoli difficili da superare:
- il 44% delle PMI riscontra ostacoli culturali
- il 59% ha difficoltà legate alle competenze
- il 40% fatica ad adottare le tecnologie.
Esistono però aree in cui le soluzioni digitali vengono implementate con più frequenza, e tra queste troviamo amministrazione, finanza e controllo, produzione, comunicazione, vendita e marketing, logistica.
La formazione è (ancora) un nodo critico
La trasformazione digitale non può prescindere dalle persone. Ma i numeri non sono incoraggianti: solo il 15% delle PMI collabora con ITS e università per attività di formazione.
E mentre il 58% delle aziende fatica ad attrarre e trattenere talenti, la formazione rappresenta una leva strategica per costruire un’identità attrattiva e moderna.
Il nostro punto di vista
Noi crediamo che digitalizzare non significhi solo “fare un sito” o “avere un CRM”.
Digitalizzare è semplificare, ripensare i processi, rimettere le persone al centro.
E se la trasformazione digitale sembra un deserto… beh, il cactus è la pianta perfetta per viverci.
Adotta un cactus, scegli il nostro SlampDesk
La trasformazione digitale è un viaggio: Brand039 è qui per aiutarti a fare il primo passo. Il nostro strumento pronto ad aiutarti è SlampDesk, una piattaforma web-based pensata per PMI, che può essere personalizzato per adattarsi alle esigenze di ogni realtà, risolvendone problemi e nodi critici, eliminando inefficienze e consentendo di mantenere controllato l’andamento delle attività.
Vuoi saperne di più? Prima raccontaci quali sono i tuoi bisogni, partendo da quelli ti aiuteremo a sviluppare la soluzione perfetta per te!