Ci siamo: sta per arrivare quel periodo magico dell’anno in cui internet si trasforma in un enorme bazar di offerte, sconti e promozioni lampo. Il Black Friday è alle porte, il giorno delle “occasioni imperdibili”, e ormai chiunque, sia appassionato di shopping che semplice curioso, naviga tra siti e-commerce sperando di scovare il super-affare dell’anno.

Ma tra prezzi ribassati, countdown e banner accattivanti, la domanda vera è: possiamo davvero fidarci degli sconti che vediamo online? Da quest’anno la risposta è molto più rassicurante, grazie alle nuove regole introdotte dal Decreto Omnibus che promettono di rendere tutto più trasparente e onesto. Si tratta di una vera “rivoluzione” pensata per difendere chi compra online, specie in quei momenti caldi come il Black Friday, in cui la tentazione di acquistare, magari di impulso, è alle stelle.​

In questo articolo vedremo cosa prevede il Decreto Omnibus e perché, proprio adesso che le offerte online si moltiplicano, diventa fondamentale conoscere cosa cambia per chi compra e chi vende… perché a volte il vero affare è avere informazioni chiare e nessun inganno. 

 

Che cos’è il Decreto Omnibus?

Il Decreto Omnibus, entrato in vigore in Italia nel 2023, viene dalla volontà europea di rendere lo shopping, sia nei negozi fisici sia online, molto più trasparente. In pratica nasce per difendere i consumatori dai “trabocchetti” legati ai prezzi e alle recensioni false, obbligando chi gestisce siti e-commerce e marketplace ad adottare comportamenti più chiari e onesti.​ 

 

Cosa prevede il Decreto Omnibus?

  • La regola più discussa del Decreto riguarda i prezzi: ora non basta più mettere uno sconto accattivante su un prodotto, bisogna sempre indicare qual è stato il prezzo più basso praticato nei 30 giorni precedenti. Questo serve a evitare finte promozioni, dove magari il prezzo viene alzato pochi giorni prima solo per far sembrare lo sconto più conveniente di quello che è davvero.​

Un esempio: se una scarpa è stata venduta a 100 € negli ultimi 30 giorni, poi sale a 150 €, e infine si mette in sconto a 120 €, nell’annuncio bisogna segnalare che il prezzo più basso prima dello sconto era 100 €. Così il consumatore sa esattamente da dove parte lo sconto e può decidere con più consapevolezza.​

Questa regola non vale per prodotti appena messi in vendita (meno di 30 giorni), prezzi di lancio e alcuni prodotti alimentari deperibili.​

  • Un’altra novità importante riguarda le recensioni online. Chi gestisce un sito e-commerce non può più pubblicare recensioni false o manipolate. Si deve spiegare chiaramente come sono verificate e, se si raccolgono recensioni solo da veri acquirenti, va detto in modo trasparente. L’obiettivo è dare solo opinioni autentiche, così chi compra può davvero fidarsi di ciò che legge.​
  • Nei marketplace (come Ebay, Amazon, ecc.) spesso si comprano prodotti sia da aziende, sia da privati. Il Decreto obbliga a segnalare chiaramente la differenza: se stai acquistando da un altro privato, non hai gli stessi diritti (come il recesso “senza motivo”) che avresti comprando da un’azienda. Questa informazione deve essere ben chiara per evitare brutte sorprese.​
  • Se i prezzi che vedi cambiano in base al tuo comportamento online (ad esempio se i siti ti “profilano” in base a ricerche o acquisti passati), anche questo deve essere scritto in modo chiaro. Rispetto a una personalizzazione “nascosta”, ora la trasparenza è obbligatoria.​
  • Le condizioni generali di vendita e le informazioni legali sul sito devono essere aggiornate. Devono spiegare come sono suddivisi ruoli e responsabilità tra il sito e i venditori terzi. È fondamentale essere trasparenti in ogni passaggio, per aumentare fiducia e tutelare sia chi vende, sia chi compra.​

 

Scadenze e rischi

Chi gestisce e-commerce doveva adeguarsi alle nuove regole entro l’estate 2023, ma chi apre ora un sito deve partire già conforme. Chi non rispetta la normativa rischia multe salatissime: si può arrivare fino a 10 milioni di euro, con criteri che tengono conto della gravità, del fatturato e del comportamento pregresso del venditore.​

Il Decreto Omnibus nasce dalla necessità di fare chiarezza e ridare fiducia agli acquisti online. Per chi vende sul web, non è solo una questione di evitare sanzioni, ma un modo per distinguersi, offrendo trasparenza e credibilità. Aggiornare prezzi, recensioni e condizioni secondo le nuove regole è un investimento che ripaga nel tempo: oggi chi fa acquisti online vuole sicurezza, serietà e informazioni vere, e il Decreto Omnibus è nato proprio per questo.

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