La comunicazione e le interazioni sul web e sui social newtorks avvengono principalmente in forma scritta. Nonostante il crescente successo dei video, la maggior parte dei post e soprattutto dei commenti sono ancora digitati lettera per lettera.
La comunicazione scritta però, per quanto possa essere curata, ha un limite rispetto a quella vis-à-vis. Quando parliamo con qualcuno che possiamo vedere, percepiamo molto più delle singole parole. Infatti la comunicazione verbale è sono uno degli elementi che veicolano il messaggio e il suo significato. Ci sono poi la comunicazione paraverbale (ovvero il tono di voce), e la comunicazione non-verbale (cioè la fisiologia e la gestualità del parlante). Sono proprio questi ultimi due elementi quelli che l’ascoltatore percepisce in maniera più forte. Immagina di entrare in una stanza e di trovare davanti a te due persone che parlano una lingua totalmente sconosciuta. Noti che uno dei due gesticola in modo frenetico e parla ad alta voce. Anche se non capisci il senso delle sue parole, potrai facilmente intuire che, molto probabilmente, egli sta parlando di qualcosa che lo ha innervosito o lo ha fatto arrabbiare.
Con la comunicazione online succede esattamente l’opposto: abbiamo le parole, ma esse non sono connotate da alcun tono di voce o da specifici gesti. Per questo motivo ciò che scriviamo in rete rischia di essere frainteso.
Come aggiungere un tocco di espressività a ciò che scriviamo?
Con uno strumento coloratissimo e divertente, ovvero le emoticons.
Le emoticons, o emoji, ovvero le “faccine” che troviamo nelle app per messaggiare e sui social networks, costituiscono un linguaggio precisamente codificato. Esso è comprensibile a prescindere dall’idioma che si parla. Anche per questo si sono diffuse a livello mondiale e sono utilizzate quotidianamente in migliaia di messaggi, post e commenti. Basti pensare che la Oxford Dictionary Word del 2015, ovvero la parola più utilizzata in quell’anno secondo la prestigiosa istituzione britannica, è proprio un’emoji. Nella fattispecie si tratta di Face with Tears of Joy, cioè la faccina che piange dalle risate:
Le emoticons sono delle preziosissime alleate che ci consentono di aumentare in modo consistente il livello di comprensione di ciò che abbiamo scritto. Inoltre ci permettono anche di giocare con l’umorismo “testuale”.
Infatti sono utilissime per far comprendere a chi ci legge se ciò che abbiamo scritto è da intendersi in maniera ironica o sarcastica (evitando così che qualcuno prenda sul serio un nostro scherzo, magari offendendosi). Le emoticons non sono solo faccine. Esistono anche emoji rappresentanti cibi, piante, animali, mezzi, oggetti, simboli e molto altro. Queste ci permettono, per esempio, di dare una coloritura in più ad un invito al ristorante giapponese (con l’emoticon-sushi), oppure di aggiungere elementi festosi quando auguriamo buon compleanno (emoji palloncino, regalo, coriandoli). Insomma, quello delle emoticons è un linguaggio tutto da scoprire, preziosissimo e complementare a quello tradizionale.